BARNYARD - IL CORTILE. (Barnyard - 2006)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di: Steve Oedekerk
Sceneggiatura di: Steve Oedekerk
Prodotto da: Paul Marshal, Steve Oedekerk
Produzione: Paramount Pictures, Nickelodeon Movies, O Entertainment
Animazioni: O Mation Animation Studios
Distribuzione: UIP
USCITA ITALIANA: 23 FEBBRAIO 2007
Qualcuno potrebbe etichettare Barnyard come l'ennesima animal comedies. Questo se si omettesse la presenza di Steve Oedekerk. Il regista-sceneggiatore-produttore scende in campo in prima persona per la realizzazione di questo nuovo progetto. Oedekerk, per rinfrescarvi la memoria, è il creatore di "Ace Ventura" (1995), nonchè sceneggiatore de "Il Professore Matto" (1996), "Patch Adams" (1998) e "Una Settimana da Dio" (2003). Ma la sua presenza in campo animato, sempre in compagnia della Nickelodeon, risale a "Jimmy Neutron - Ragazzo Prodigio" (2001) di cui è stato sceneggiatore e produttore. Adesso a lui il compito di tenere sotto controllo tutti gli scatenati animali della fattoria.
La vita scorre piacevole nella fattoria, un vecchio connubio tra vita umana e animale; questo almeno agli occhi dei primi. Si perchè lontano dagli sguardi dei fattori la comunità degli animali vive una vita ben diversa da quella pigra e tranquilla che si immagina. Fare sport, ballare e divertirsi e soprattutto camminare in posizione eretta, questo e molto altro sempre cercando di nascondere il tutto agli umani. La storia si concentra su Otis, una spensierata mucca la cui unica occupazione è divertirsi tutto il giorno e fare degli scherzi nei confronti degli esseri umani. La sua vita scorre tranquilla fino al giorno in cui viene a mancare suo padre adottivo Ben, capo della comunità degli animali della fattoria. Questo oneroso compito ricade così sull'immaturo Otis che dovrà tenere testa all'imminente caos all'orizzonte, ai tremendi coyote e mettere da parte il divertimento cui prima era abituato. Ma a dare man forte al giovane ci saranno i suoi immancabili compagni d'avventura e il saggio mulo Miles.
Dopo "Jimmy Neutron" questa volta Oedekerk prende in mano l'intero progetto presentandosi anche dietro la macchina da presa. Ma la garanzia della sua presenza è certamente la sua scrittura, la penna che a dato vita a numerosi campioni d'incasso. La storia raccontata in questo lungometraggio è lineare con tanto di classico happy end alla fine, ma anche infarcita di buoni sentimenti e buoni propositi. Certo le chiavi principali della pellicola sono umorismo, sviluppato attraverso la strepitosa mimica e le varie gags, e la drammaticità della perdita di una figura importante come un padre, cosa che ha dato alla Nickelodeon la scusa per mettere in cantiere anche una serie animata con protagonisti gli animali di "Barnyard", proprio com'è successo con "Jimmy Neutron", di cui sono all'attivo, oltre al lungometraggio, già 3 stagioni. Per quanto riguarda la regia, anche se non proprio il suo campo di specializzazione, Oedekerk dà il meglio di se cercando di dirigere l'attenzione sempre verso il centro della scena, tenendo incollato lo sguardo degli spettatori sui protagonisti e sul momento. Obbiettivo raggiunto in pieno. Piccolo appunto sulla storia è il rapporto tra Ben e Otis, in tema di adozioni, che l'autore riprende direttamente dalla sua vita privata. Tutto è comunque all'indirizzo di un pubblico adulto (anche se le immagini traggono in inganno), infatti per i più piccoli è consigliata la presenza dei genitori.
L'intera realizzazione è stata curata da un team guidato da un tizio che presenta la sua casa di produzione (via web) con la sua foto in copertina il cui ghigno non ispira certamente serietà. Steve Oedekerk è a capo della O Mation Animation Studios, artefici della realizzazione, costola della O Entertainment, sua casa di produzione. I modelli si rifanno certamente allo stile toon senza badare ad alcuna somiglianza con la realtà. Stesso dicasi per gli ambienti e le cromaticità utilizzate: linee essenziali, esagerazioni nelle forme e colori sgargianti. Il punto di forza comunque sono le animazioni: la mimica è stata curata con grande particolare e non si è badato a distorsioni o quant'altro stratagemma per meglio descrivere emozioni e stati d'animo, cruciali in tutte le gags. I movimenti e le espressioni degli animali comunque si rifanno naturalmente alle movenze umane. Trascurando poi il fatto di mettere in primo piano "estrosi" effetti speciali e "pesanti" script di gestione peli (o capelli), vegetazione ecc. (comunque presenti, veramente ben realizzati, ma mai eccessivi), il livello qualitativo delle immagini è molto alto.
La produzione si chiude con le musiche, punto su cui il regista ha fatto molte ricerche perchè il pubblico potesse meglio identificarsi e comprendere la "festa" pur non portando la produzione sul livello di un musical. Ecco dunque la presenza di Aerosmith, Peter Gabriel e Tom Petty tra le tracce. Tornando indietro è bene ricordare che l'idea alla base di questo progetto, venuta in mente ai capi della Nickelodeon, era un seguito al lungometraggio "Jimmy Neutron", ma Oedekerk aveva già ideato i personaggi e pianificato Barnyard. Il regista racconta che l'idea era nata vent'anni prima, antecedente alla sua entrata nel mondo dello spettacolo; decisivo l'incontro con un cane di un amico il cui sguardo ha alimentato la fervida immaginazione di Steve. Il regista riporta in auge (tributa), come lui stesso ammette, i nobili sentimenti che hanno contraddistinto i classici dell'animazione del passato. Per le voci il cast originale vede in campo volti noti e carismatici quali Kevin James (il co-protagonista di Will Smith in "Hitch" (2005)), Courteney Cox ("Friends"), Danny Glover e Andie MacDowel.
La pellicola è un bel mix tra humor e dramma. Alle prime battute e gags che hanno il gravoso compito di inquadrare Otis e tutta la sua vita tra sport e divertimento, subentrano le scene centrali, più drammatiche, che vedono un pesantissimo onere cadere proprio sulle spalle di quest'ultimo. Una frase incornicia l'intera storia, frase ricordata dal padre Ben: Chi è forte è capace di difendersi da solo, chi è più forte deve difendere gli altri. Nessuna produzione degli ultimi anni ha riportato in auge tanti buoni sentimenti con un livello di drammaticità così alta come questo Barnyard; infatti il regista tributa questa pellicola a quei classici animati realizzati diversi decenni fa. La visione è consigliata a tutti e ai bambini, per i temi trattati, accompagnati da adulti; una bella storia abbastanza lineare coadiuvata da ottime immagini e da buone battute.
Per l'edizione italiana la UIP si è affidata ad un cast di doppiatori professionisti senza nomi altisonanti del mondo dello spettacolo. Il budget stanziato per il lungometraggio è stato di circa 51 milioni di dollari, ampiamente superato nei primi mesi di programmazione ai botteghini nei soli States. La pellicola è uscita il 4 Agosto 2006 in patria e arriva nella nostra penisola prima a Gennaio al Future Film Festival 2007 e poi nei cinema dal 23 Febbraio 2007.
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(Barnyard - 2006)
(lungometraggio d'animazione)
Regia di:
Steve Oedekerk
Sceneggiatura di:
Steve Oedekerk
Prodotto da:
Paul Marshal, Steve Oedekerk
Produzione:
Paramount Pictures, Nickelodeon Movies, O Entertainment
Animazioni:
O Mation Animation Studios
Distribuzione:
UIP
USCITA ITALIANA: 23 FEBBRAIO 2007
Qualcuno potrebbe etichettare Barnyard come l'ennesima animal comedies. Questo se si omettesse la presenza di Steve Oedekerk. Il regista-sceneggiatore-produttore scende in campo in prima persona per la realizzazione di questo nuovo progetto. Oedekerk, per rinfrescarvi la memoria, è il creatore di "Ace Ventura" (1995), nonchè sceneggiatore de "Il Professore Matto" (1996), "Patch Adams" (1998) e "Una Settimana da Dio" (2003). Ma la sua presenza in campo animato, sempre in compagnia della Nickelodeon, risale a "Jimmy Neutron - Ragazzo Prodigio" (2001) di cui è stato sceneggiatore e produttore. Adesso a lui il compito di tenere sotto controllo tutti gli scatenati animali della fattoria.
La vita scorre piacevole nella fattoria, un vecchio connubio tra vita umana e animale; questo almeno agli occhi dei primi. Si perchè lontano dagli sguardi dei fattori la comunità degli animali vive una vita ben diversa da quella pigra e tranquilla che si immagina. Fare sport, ballare e divertirsi e soprattutto camminare in posizione eretta, questo e molto altro sempre cercando di nascondere il tutto agli umani. La storia si concentra su Otis, una spensierata mucca la cui unica occupazione è divertirsi tutto il giorno e fare degli scherzi nei confronti degli esseri umani. La sua vita scorre tranquilla fino al giorno in cui viene a mancare suo padre adottivo Ben, capo della comunità degli animali della fattoria. Questo oneroso compito ricade così sull'immaturo Otis che dovrà tenere testa all'imminente caos all'orizzonte, ai tremendi coyote e mettere da parte il divertimento cui prima era abituato. Ma a dare man forte al giovane ci saranno i suoi immancabili compagni d'avventura e il saggio mulo Miles.
Dopo "Jimmy Neutron" questa volta Oedekerk prende in mano l'intero progetto presentandosi anche dietro la macchina da presa. Ma la garanzia della sua presenza è certamente la sua scrittura, la penna che a dato vita a numerosi campioni d'incasso. La storia raccontata in questo lungometraggio è lineare con tanto di classico happy end alla fine, ma anche infarcita di buoni sentimenti e buoni propositi. Certo le chiavi principali della pellicola sono umorismo, sviluppato attraverso la strepitosa mimica e le varie gags, e la drammaticità della perdita di una figura importante come un padre, cosa che ha dato alla Nickelodeon la scusa per mettere in cantiere anche una serie animata con protagonisti gli animali di "Barnyard", proprio com'è successo con "Jimmy Neutron", di cui sono all'attivo, oltre al lungometraggio, già 3 stagioni. Per quanto riguarda la regia, anche se non proprio il suo campo di specializzazione, Oedekerk dà il meglio di se cercando di dirigere l'attenzione sempre verso il centro della scena, tenendo incollato lo sguardo degli spettatori sui protagonisti e sul momento. Obbiettivo raggiunto in pieno. Piccolo appunto sulla storia è il rapporto tra Ben e Otis, in tema di adozioni, che l'autore riprende direttamente dalla sua vita privata. Tutto è comunque all'indirizzo di un pubblico adulto (anche se le immagini traggono in inganno), infatti per i più piccoli è consigliata la presenza dei genitori.
L'intera realizzazione è stata curata da un team guidato da un tizio che presenta la sua casa di produzione (via web) con la sua foto in copertina il cui ghigno non ispira certamente serietà. Steve Oedekerk è a capo della O Mation Animation Studios, artefici della realizzazione, costola della O Entertainment, sua casa di produzione. I modelli si rifanno certamente allo stile toon senza badare ad alcuna somiglianza con la realtà. Stesso dicasi per gli ambienti e le cromaticità utilizzate: linee essenziali, esagerazioni nelle forme e colori sgargianti. Il punto di forza comunque sono le animazioni: la mimica è stata curata con grande particolare e non si è badato a distorsioni o quant'altro stratagemma per meglio descrivere emozioni e stati d'animo, cruciali in tutte le gags. I movimenti e le espressioni degli animali comunque si rifanno naturalmente alle movenze umane. Trascurando poi il fatto di mettere in primo piano "estrosi" effetti speciali e "pesanti" script di gestione peli (o capelli), vegetazione ecc. (comunque presenti, veramente ben realizzati, ma mai eccessivi), il livello qualitativo delle immagini è molto alto.
La produzione si chiude con le musiche, punto su cui il regista ha fatto molte ricerche perchè il pubblico potesse meglio identificarsi e comprendere la "festa" pur non portando la produzione sul livello di un musical. Ecco dunque la presenza di Aerosmith, Peter Gabriel e Tom Petty tra le tracce. Tornando indietro è bene ricordare che l'idea alla base di questo progetto, venuta in mente ai capi della Nickelodeon, era un seguito al lungometraggio "Jimmy Neutron", ma Oedekerk aveva già ideato i personaggi e pianificato Barnyard. Il regista racconta che l'idea era nata vent'anni prima, antecedente alla sua entrata nel mondo dello spettacolo; decisivo l'incontro con un cane di un amico il cui sguardo ha alimentato la fervida immaginazione di Steve. Il regista riporta in auge (tributa), come lui stesso ammette, i nobili sentimenti che hanno contraddistinto i classici dell'animazione del passato. Per le voci il cast originale vede in campo volti noti e carismatici quali Kevin James (il co-protagonista di Will Smith in "Hitch" (2005)), Courteney Cox ("Friends"), Danny Glover e Andie MacDowel.
La pellicola è un bel mix tra humor e dramma. Alle prime battute e gags che hanno il gravoso compito di inquadrare Otis e tutta la sua vita tra sport e divertimento, subentrano le scene centrali, più drammatiche, che vedono un pesantissimo onere cadere proprio sulle spalle di quest'ultimo. Una frase incornicia l'intera storia, frase ricordata dal padre Ben:
Chi è forte è capace di difendersi da solo, chi è più forte deve difendere gli altri. Nessuna produzione degli ultimi anni ha riportato in auge tanti buoni sentimenti con un livello di drammaticità così alta come questo Barnyard; infatti il regista tributa questa pellicola a quei classici animati realizzati diversi decenni fa. La visione è consigliata a tutti e ai bambini, per i temi trattati, accompagnati da adulti; una bella storia abbastanza lineare coadiuvata da ottime immagini e da buone battute.
Per l'edizione italiana la UIP si è affidata ad un cast di doppiatori professionisti senza nomi altisonanti del mondo dello spettacolo. Il budget stanziato per il lungometraggio è stato di circa 51 milioni di dollari, ampiamente superato nei primi mesi di programmazione ai botteghini nei soli States. La pellicola è uscita il 4 Agosto 2006 in patria e arriva nella nostra penisola prima a Gennaio al Future Film Festival 2007 e poi nei cinema dal 23 Febbraio 2007.